Cannizzaro, Stanislao 

Cannizzaro, Stanislao (1826-1910)
5.F.16
 
Nato a Palermo in una nobile famiglia di fede borbonica, segue corsi di medicina, letteratura e matematica all’Università di Palermo senza peraltro laurearsi. Discepolo del fisiologo Foderà e del chimico E. Casoria esegue in casa propria alcuni esperimenti di chimica, disciplina alla quale si era avvicinato considerandola corollario indispensabile agli studi di fisiologia, e che ora comincia ad appassionarlo fortemente. Indirizzato dal fisico M. Melloni al professor Piria dell’Università di Pisa, considerato il più famoso chimico del tempo, questi intuite le grandi potenzialità del Cannizzaro, lo assume quale suo preparatore per le lezioni di chimica organica e inorganica rendendolo per di più partecipe delle sue ricerche sulla chimica delle sostanze naturali. Nel 1849, il Cannizzaro che ha partecipato ai moti antiborbonici, è costretto a riparare in Francia. A Lione, presentato dal Piria, entra nel laboratorio dello Chevreul al Jardin des plantes, attiguo a quello del Gay-Lussac, che gli consente di frequentare chimici e fisici illustri. Rientrato in Italia, dopo un breve periodo di insegnamento presso un liceo di Alessandria, Il Cannizzaro è chiamato ad insegnare chimica all’Università di Genova dove attrezza un piccolo laboratorio per proseguire le ricerche sugli alcoli e dove scrive l’opera sua più famosa”Sunto di un corso di filosofia chimica (1858), in cui illustra la sua famosa teoria atomico-molecolare. Nel 1870, dopo alcuni anni di insegnamento all’Università di Palermo, gli viene conferita la cattedra di chimica generale ed organica dell’Università di Roma dove condurrà fondamentali ricerche sulla monobenzilurea e sulla santonina. Stanislao Cannizzaro, famoso e celebrato anche all’estero, lascia l’insegnamento ormai ultraottantenne e muore a Roma il 10 maggio 1910. (5.F.16)

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